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Petizione in supporto del “Socrate Occupato”
Petition to support “Socrate Occupato”

Questo è un appello che ti chiediamo di leggere, e di sottoscrivere.

Premessa

La storia del Socrate Occupato inizia la notte del 15 dicembre 2009, più di cento rifugiati politici tra eritrei, etiopi e sudanesi (essendo rifugiati politici, per legge, aventi diritto alla seconda accoglienza da parte degli enti locali), decisero di occupare a scopo abitativo la vecchia sede dello storico liceo classico; un edificio vuoto, lasciato all’incuria e alla dimenticanza da comune e provincia di Bari. L’occupazione, sostenuta da noi, studenti e precari del comitato di supporto, arrivò dopo ben due giorni di sit-in da parte dei migranti sotto il municipio, che, esasperati, e stanchi di dormire al freddo in stazione o nei giardini di Piazza Umberto, chiedevano (invano, come fanno molti italiani del resto) che le istituzioni rispettassero il loro diritto alla casa.

Oggi

Dopo oltre due anni, il Socrate è una casa vera e propria per più di ottanta persone. Tutti i servizi primari vengono garantiti tramite autofinanziamento. Il quartiere ha reagito nel migliore dei modi a questa nuova presenza, dando vita anche a rapporti umani molto forti con i nuovi abitanti della ex-scuola.

Nonostante ciò, qualcosa rischia di interrompere questa esperienza. L’ex liceo è stato ceduto, tramite delibera di giunta alla ex municipalizzata Amgas in attesa che questa venga privatizzata, esclusivamente per rimpinguare le tasche dei privati che rileveranno l’azienda. Se la delibera dovesse passare anche in consiglio comunale, la cessione dell’immobile diverrebbe esecutiva, e i nuovi proprietari dell’Amgas, potrebbero buttare per strada gli attuali abitanti del Socrate. Questo è almeno quello che auspica qualche assessore e qualche imprenditore, “inspiegabilmente” ossessionati dall’arricchimento dell’Amgas.

Dal canto loro, i migranti, hanno presentato, grazie al prezioso supporto di Ingegneria Senza Frontiere – Bari, la parte preliminare di un progetto di auto recupero dell’immobile, e cioè la richiesta dei permessi per effettuare un primo studio di fattibilità, che passa per l’impegno da parte del comune di bloccare ogni atto di vendita dell’immobile, e di procedere ad una blanda puntellatura dei locali del seminterrato, che permetterebbe agli ingegneri e ai tecnici di lavorare in sicurezza. L’amministrazione ha recepito il progetto e le richieste, ma ha chiarito che sull’eventuale approvazione non vi è certezza alcuna.

L’approvazione del progetto comporterebbe per i migranti che abitano il Socrate, di allontanare la spada di Damocle che pende sulle loro teste, di vedersi finalmente riconosciuto un diritto quale la casa, ma anche di valutare la possibilità di recuperare, a costi ridotti grazie all’autorecupero, un immobile lasciato morire dalle istituzioni, a danno di tutta la comunità. Inoltre, quella del Socrate, è secondo noi un’esperienza da preservare, paradigmatica per il principio stesso che le nostre vite valgono più dei profitti delle solite cricche e dei palazzinari che la nostra città prima, e la nostra regione dopo, hanno purtroppo imparato a conoscere e sulle cui responsabilità penali aspettiamo le conclusioni della magistratura.

Per questo speriamo che tutti e tutte sottoscriviate e condividiate il più possibile questo appello, attraverso il quale chiediamo che il Comune approvi il progetto di fattibilità per l’autorecupero dell’ex Socrate. In un momento in cui la politica istituzionale sembra servire quasi esclusivamente gli interessi di pochi, è necessario lanciare un segnale proveniente dal basso. Che può passare anche attraverso l’apposizione di una firma.

Grazie per l’attenzione,
Il comitato di supporto Socrate Occupato.

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