L’arrivo di alcune migliaia di migranti nelle ultime settimane, provenienti principalmente dalla Tunisia, ha mostrato ancora una volta l’ipocrisia ed il cinismo di cui sono capaci i governi dell’Italia e dei paesi europei.
Mentre si scatenano guerre invocando il rispetto della vita, dei diritti umani e della democrazia, ai migranti vengono negati i diritti più elementari.
Tutti gli sforzi fatti finora sono andati solo nella direzione di assicurare la chiusura delle frontiere, nell’infondata illusione di bloccare i flussi migratori, mentre niente o quasi è stato fatto per favorire la promozione della conquista dei diritti inalienabili di ogni individuo.
Le politiche migratorie messe in atto in questi anni dall’ Unione Europea (gli accordi di Schengen e Dublino) e dall’Italia (in particolare l’ultima delle leggi approvate, la n° 189 del 2002, c.d. Bossi-Fini, che ha approfondito gli effetti della Turco- Napolitano del 1998, ed il DDL 733-b ) si configurano al tempo stesso come un dispositivo legislativo che si ispira e recepisce un’ideologia razzista che esclude i cittadini migranti dal godimento pieno ed ugualitario dei Diritti Civili, Politici e Sociali.
Crediamo sia più che mai urgente costruire una mobilitazione, basata sul protagonismo e l’autorganizzazione delle/dei migranti, che imponga:
- un immediato e radicale cambio di rotta di quella che ipocritamente il governo italiano definisce accoglienza, a partire dalla chiusura della tendopoli allestita a Manduria ed a favore di programmi di accoglienza diffusa in grado di garantire una reale inclusione sociale;
- la degna accoglienza che chiediamo non può prescindere dalla rivendicazione di un welfare pubblico, gratuito ed accessibile a tutte e tutti; che garantisca un lavoro stabile ai lavoratori ed operatori sociali, contro ogni forma di gestione privatistica e clientelare del welfare;
e che sia:
- Contro lo sfruttamento del lavoro, di cui le/i migranti sono le prime vittime. Contro tutte le forme di neo-schiavismo, di razzismo, di sessismo. Contro tutte le discriminazioni;
- Contro la repressione poliziesca, le espulsioni, i respingimenti, i pattugliamenti navali e la militarizzazione delle coste del Nord Africa e del Mediterraneo.
Proponiamo quindi di manifestare il 21 aprile a Bari, con un corteo che termini di fronte alla Prefettura:
- – Contro le politiche razziste, coloniali e di guerra del governo italiano e dei governi della U.e.
- – Per la libera circolazione delle persone in Italia ed in Europa, per il permesso di soggiorno per tutte e tutti.
- – Per l’abolizione dei trattati di Schengen e di Dublino, della Bossi-Fini e del Pacchetto Sicurezza
- – Per la chiusura dei C.i.e.
- – Contro le espulsioni, i respingimenti, i pattugliamenti delle coste e la militarizzazione del Mediterraneo.
- – Per la chiusura delle tendopoli ed il diritto alla casa, al lavoro, al reddito, ai servizi sociali per tutte e tutti.
- – Contro ogni forma di razzismo, sessismo, discriminazione.
- – In solidarietà alle rivolte arabe ed alle lotte di tutti i popoli oppressi.