IN QUESTA CITTÀ C’È UN LAGER

Anche a Bari come in molte altre città d’Italia esiste un lager: il C.i.e. (Centro di identificazione ed espulsione) di Bari-Palese.
In questi moderni lager della democrazia vengono rinchiuse persone, il cui reato è quello di non possedere un documento, di non avere il pezzo di carta giusto, per un periodo di detenzione sempre maggiore, ad oggi ben 18 mesi.
In periodo di crisi i migranti soddisfano la necessità di chi è in alto di dare in pasto alla popolazione un capro espiatorio, un nemico comune contro cui scagliare la rabbia.
La propaganda razzista statale vuole ancora farci credere alla storiella dell’uomo nero che viene a toglierci il lavoro, a rubare; vuole farci credere che è colpa di chi sfugge da fame e guerre, di chi sta peggio di noi la colpa della situazione attuale.

Tutto questo accade quotidianamente nell’indifferenza totale.

Noi siamo qui per invitare tutti ad aprire gli occhi, a prendere una posizione… l’indifferenza è complice: rinchiude, rimpatria, uccide.

Sabato 22 ottobre saremo sotto il C.i.e. di Bari-Palese per urlare la nostra rabbia in solidarietà con i migranti rinchiusi, per l’abbattimento di questi lager.
Tutti/e liberi/e.

COME ARRIVARE

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intanto aumentano i costi legali per fare appello per il permesso di soggiorno ed è diventato praticamente impossibile per gli immigrati vedersi  riconosciuto il “gratuito patrocinio”.
Questi paletti legali mirano a dissuadere gli avvocati dall’accettare clienti… esotici, rendendo chiaro fin dall’inizio che non vedranno mai un centesimo delle centinaia di euro di spese legali anticipate.
La situazione è esasperata e ogni giorno ci sono azioni di danneggiamento o autolesionismo, rivolte, scioperi della fame.

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